Le pubblicità di una volta…

Oggi, nell'era dei social, tutto diventa argomento di discussione. Anche gli spot in TV. Una volta i social non ci stavano...


Oggi, nell’era dei social, tutto diventa argomento di discussione. Anche gli spot in TV. Una volta i social non ci stavano e le sensibilità erano diverse.

Facciamoci ‘sto viaggio nel tempo.
Italia, anni 80 – Spot Barilla


Allora. Sta piovendo a cielo aperto, suona la campanella, i bambini escono da scuola e salgonono sopra al pullmanino.

Tutti tranne una bimba, che poi era pure difficile non notare visto che era tutta gialla spandosa che manco gli operai dei cantieri stradali.

Vabbè, il pulmino parte e a cappuccetto giallo se la scordano a terra.

Così la piccenna pensa: “E che cazz, non ci sta nessuno che si è accorto di me. Fa niente che sta piovendo a zifunno, mo me ne torno a casa piedi piedi.”

La bimba attraversa sola sola una citta buia e piovosa che manco il set de “il corvo”.


Intanto a casa, la mamma cucina tranquilla con una pace interiore e una serenità che pare si sia scolata tutte le boccette del Lexotan che stavano in farmacia. Il tempo passa e lei contempla estasiata le buste di pasta che stanno sullo stipetto.


Strada strada la bimba raccatta un gattino che è stato abbandonato come lei. E continua la sua bagnata maratona di New York verso casa.


Arriva l’attanə dal lavoro. E gentilmente fa notare a sua moglie: Cara ti sei dimenticata che c’abbiamo una figlia di 6 anni che doveva tornare da scuola più di 2 ore fa?

iiih è vero. Stavo pensando al sugo.


Va bene amore, dopo sentiamo di nuovo il dottore. Ma prima dobbiamo trovare la criatura.


E proprio mentre il padre sta per uscire, ecco che arriva la bambina tutta sponzata.

Così si abbracciano in gruppo come i barbapapà: la madre, il padre, la figlia e il gattino. La famiglia perfetta, nella casa perfetta e vissero per sempre felici e contenti.



Bene, come ci hanno fatto notare nei commenti, Va va… vallo a fare mo.

Sui social: la scuola viene chiusa con i sigilli, l’accompagnatrice viene crocifissa in piazza a capasotto, la preside e le maestre condannate a 20 frustate cadauna e via con gli esposti per il gattino abbandonato. Tutto questo mentre gli assistenti sociali si portano via la bambina dalla famiglia.